THE ADDICTION

Lavorando come regista ho scoperto che ci sono tre tipi di sceneggiatura che possono capitarvi. Ci sono le sceneggiature su commissione, quelle che nascono da un lavoro di gruppo e quelle che vi arrivano così complete e precise nella loro visione che tu sai che devi assolutamente realizzarle. Quella di The Addiction era di quest’ultimo tipo. Quando l’ho letta, vi ho ritrovato molti dei miei sentimenti e delle mie paure riguardanti i dilemmi della vita moderna e della condizione umana. Non avevo mai pensato ad essa come ad un film di vampiri. La collegavo piuttosto alla dipendenza da qualcosa che ci accomuna tutti e al fascino che su di noi esercitano il male e la violenza. Sembra che essa scorra nel nostro sangue. Il genere vampiristico è stato solo uno strumento utilizzato dallo scrittore per esprimere tutto questo. La sceneggiatura è stata scritta dal mio amico e collaboratore Nicky St. John.Egli ha trovato un modo per esprimere l’inesorabile ricerca della verità e della luce in un mondo che spesso ci paralizza con la sua rabbia e la sua oscurità. È un tema che coinvolge le persone di ogni età, ma soprattutto quelli della generazione che sta diventando maggiorenne in quest’epoca di cinismo e confusione morale. (Abel Ferrara)