Monday, July 21, 2008

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Reclamo la mia inappartenenza
il barbaro richiamo senza terra
l’accoglienza al vento che devasta
e libera presenza
l’occhio rivoltato al poi
il furore placato
il corpo abbandonato al suo deserto.
Reclamo l’odio senza oggetto
l’amore che ne stilla senza colpa
il tormento che abita il silenzio.
Reclamo la parola
la sua notte.
La mia riconoscenza.


(Marco Rovelli-Raccolta:"Corpo Esposto")

Saturday, July 19, 2008

TE RECUERDO AMANDA





Te recuerdo Amanda
la calle mojada
corriendo a la fábrica
donde trabajaba Manuel.

La sonrisa ancha
la lluvia en el pelo
no importaba nada
ibas a encontrarte con él
con él, con él, con él
son cinco minutos
la vida es eterna
en cinco minutos
suena la sirena
de vuelta al trabajo
y tu caminando
lo iluminas todo
los cinco minutos
te hacen florecer.

Te recuerdo Amanda
la calle mojada
corriendo a la fabrica
donde trabajaba Manuel.
La sonrisa ancha
la lluvia en el pelo
no importaba nada
ibas a encontrarte con él
con él, con él, con él

que partió a la sierra
que nunca hizo daño
que partió a la sierra
y en cinco minutos
quedó destrozado
suena la sirena
de vuelta al trabajo
muchos no volvieron
tampoco Manuel.

Te recuerdo Amanda
la calle mojada
corriendo a la fábrica
donde trabajaba Manuel.


(Victor Jara)-Cantata

Friday, July 18, 2008

IZABELLA



Hey izabella
Girl, i'm holding you in my dreams, every night
Yeah, but you know good well baby
You know we got this war to fight
Well i'm callin' you under fire
Well i hope you're receiving me all right

Hey izabella
Izabella!
Girl, i'm fightin' this war for the children and you
Izabella!
Yeah, yeah, yeah, baby
Izabella!
All this blood is for the world of you
Izabella!
All your love!
So i hope you save your love, baby
Then i know the fightin' is true
Izabella!

Hey izabella
Whoo izabella!
Put on the rays of the rising sun
Whoo izabella!
Here they come
Well i got back out there and fight now baby
Whoo izabella!
I got to cling to the devils on the run
Whoo izabella!
On the run baby
Whoo izabella!
So keeep those dreams comin' in strong
Soon i'll be holding you instead of this machine gun
Izabella!

Hey, izabella
Izabella
Ahh, sweet lover
Izabella
Save all my blood for you
Izabella
Izabella
Izabella
Izabella
Whoo
Whoo

(Jimi Henrix)

JERICHO






I'll try to keep myself open up to you
That's a promise that I made to love
When it was new
"Just like Jericho" I said
"Let these walls come tumbling down"
I said it like I finally found the way
To keep the good feelings alive
I said it like it was something to strive for

I'll try to keep myself open up to you
And approve your self expression
I need that, too
I need your confidence, baby
And the gift of your extra time
In turn I'll give you mine
Sweet darling, it's a rich exchange
It seems to me
It's a warm arrangement!

Anyone will tell you
Just how hard it is to make and keep a friend
Maybe they'll short sell you
Or maybe it's you
Judas, in the end
When you just can no longer pretend
That you're getting what you need
Or you're giving out anything for them to grow and feed on

I'll try to keep myself open up to you
It gets easier and easier to do
Just like Jericho
Let these walls come tumbling down now
Let them fall right on the ground
Let all these dogs go running free
The wild and the gentle dogs
Kenneled in me

(Cantata da Jony mitchell in Don Juan's Reckless Daughter)

Thursday, July 17, 2008

I GABBIANI

Tutti i pomeriggi
si radunano i gabbiani
davanti alla stazione ferroviaria:
Lì ripensano ai loro amori.
Nel loro libro di memorie
due fiori di sandalo:
uno segna la pagina dei ponti,
l'altro quella dei suicidi.
E conservano anche una fotografia
del mendicante che, una volta, trasportava
gli scarti del mercato.
Ma il loro piccolo cuore
- lo stesso degli equiibristi -
per nulla sospira tanto
come per quella pioggia sciocca
che quasi sempre porta il vento,
che quasi sempre porta il sole.
Per nulla sospira tanto
come per l'interminabile
(nabilè, nabilà)
continuo mutare
del cielo e dei giorni.

(Bernardo Atxaga)

Wednesday, July 16, 2008

ALLA MIA NAZIONE


Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.

(Pierpaolo Pasolini)

KHORAKHANE'



(a forza di essere vento)

Il cuore rallenta la testa cammina
in quel pozzo di piscio e cemento
a quel campo strappato dal vento
a forza di essere vento

porto il nome di tutti i battesimi
ogni nome il sigillo di un lasciapassare
per un guado una terra una nuvola un canto
un diamante nascosto nel pane

per un solo dolcissimo umore del sangue
per la stessa ragione del viaggio viaggiare
Il cuore rallenta e la testa cammina
in un buio di giostre in disuso

qualche rom si è fermato italiano
come un rame a imbrunire su un muro
saper leggere il libro del mondo
con parole cangianti e nessuna scrittura

nei sentieri costretti in un palmo di mano
i segreti che fanno paura
finché un uomo ti incontra e non si riconosce
e ogni terra si accende e si arrende la pace

i figli cadevano dal calendario
Yugoslavia Polonia Ungheria
i soldati prendevano tutti
e tutti buttavano via

e poi Mirka a San Giorgio di maggio
tra le fiamme dei fiori a ridere a bere
e un sollievo di lacrime a invadere gli occhi
e dagli occhi cadere

ora alzatevi spose bambine
che è venuto il tempo di andare
con le vene celesti dei polsi
anche oggi si va a caritare

e se questo vuol dire rubare
questo filo di pane tra miseria e sfortuna
allo specchio di questa kampina
ai miei occhi limpidi come un addio

lo può dire soltanto chi sa di raccogliere in bocca
il punto di vista di Dio

Cvava sero po tute
i kerava
jek sano ot mori
i taha jek jak kon kasta

Poserò la testa sulla tua spalla
e farò
un sogno di mare
e domani un fuoco di legna

vasu ti baro nebo
avi ker
kon ovla so mutavia
kon ovla

perché l'aria azzurra
diventi casa
chi sarà a raccontare
chi sarà

ovla kon ascovi
me gava palan ladi
me gava
palan bura ot croiuti

sarà chi rimane
io seguirò questo migrare
seguirò
questa corrente di ali

(Di Fabrizio DeAndrè)
Khorakhanè: tribù rom di provenienza serbo-montenegrina

Monday, July 14, 2008

IL POETA E' UN UOMO

Evaporato in una nuvola rossa
in una delle molte feritoie della notte
con un bisogno d'attenzione e d'amore
troppo, "Se mi vuoi bene piangi"
per essere corrisposti, valeva la pena divertirvi le serate estive
con un semplicissimo , "Mi ricordo"
per osservarvi affittare un chilo d'erba
ai contadini in pensione e alle loro donne
e regalare a piene mani oceani
ed altre ed altre onde ai marinai in servizio
fino a scoprire ad uno ad uno i vostri nascondigli
senza rimpiangere la mia credulità;
perché già dalla prima trincea
ero più curioso di voi
ero molto più curioso di voi.

E poi sospeso tra i vostri "Come sta"
meravigliato da luoghi meno comuni e più feroci
tipo "Come ti senti amico, amico fragile,
se vuoi potrò occuparmi un'ora al mese di te"
"Lo sa che io ho perduto due figli"
"Signora lei è una donna piuttosto distratta"

E ancora ucciso dalla vostra cortesia
nell'ora in cui un mio sogno
ballerina di seconda fila,
agitava per chissà quale avvenire
il suo presente di seni enormi
e il suo cesareo fresco,
pensavo è bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo incominciare una chitarra.

E poi seduto in mezzo ai vostri arrivederci,
mi sentivo meno stanco di voi
ero molto meno stanco di voi

Potevo stuzzicare i pantaloni della sconosciuta
fino a vederle spalancarsi la bocca
Potevo chiedere ad uno qualunque dei miei figli
di parlare ancora male e ad alta voce di me
Potevo barattare la mia chitarra e il suo elmo
con una scatola di legno che dicesse perderemo
Potevo chiedervi come si chiama il vostro cane
il mio è un po' di tempo che si chiama Libero
Potevo assumere un cannibale al giorno
per farmi insegnare la mia distanza dalle stelle
Potevo attraversare litri e litri di corallo
per raggiungere un posto che si chiamasse arrivederci.

E mai che mi sia venuto in mente,
di essere più ubriaco di voi
di essere molto più ubriaco di voi.



(Amico fragile di Fabrizio DeAndrè)

Friday, July 11, 2008

L'HOMME ET LA MER




Homme libre, toujours tu chériras la mer!
La mer est ton miroir; tu contemples ton âme
Dans le déroulement infini de sa lame,
Et ton esprit n'est pas un gouffre moins amer.

Tu te plais à plonger au sein de ton image;
Tu l'embrasses des yeux et des bras, et ton coeur
Se distrait quelquefois de sa propre rumeur
Au bruit de cette plainte indomptable et sauvage.

Vous êtes tous les deux ténébreux et discrets:
Homme, nul n'a sondé le fond de tes abîmes;
Ô mer, nul ne connaît tes richesses intimes,
Tant vous êtes jaloux de garder vos secrets!

Et cependant voilà des siècles innombrables
Que vous vous combattez sans pitié ni remords,
Tellement vous aimez le carnage et la mort,
Ô lutteurs éternels, ô frères implacables!

(Charles Baudelare)

Thursday, July 10, 2008

STRADE NUOVE



A Bucarest molti bambini abitano nelle fogne e Miloud gli ha insegnato un lavoro

Wednesday, July 09, 2008

BOHEMIENS EN VOYAGE



La tribu prophétique aux prunelles ardentes
Hier s'est mise en route, emportant ses petits
Sur son dos, ou livrant à leurs fiers appétits
Le trésor toujours prêt des mamelles pendantes.

Les hommes vont à pied sous leurs armes luisantes
Le long des chariots où les leurs sont blottis,
Promenant sur le ciel des yeux appesantis
Par le morne regret des chimères absentes.

Du fond de son réduit sablonneux le grillon,
Les regardant passer, redouble sa chanson ;
Cybèle, qui les aime, augmente ses verdures,

Fait couler le rocher et fleurir le désert
Devant ces voyageurs, pour lesquels est ouvert
L'empire familier des ténèbres futures.

(Charles Baudelaire)

Tuesday, July 08, 2008

IMPRONTE




TRATTO DA QUI
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