Tuesday, August 21, 2007

SIAMO QUI RIUNITI

SIAMO QUI RIUNITI O DELLA DEMOCRAZIA IMPERFETTA
secondo capitolo (dopo I grandi dittatori, del 2003)di un progetto che vuole parlare di politica ai giovani
Lunedi 3 settembre ore 21.00
Cortile Palazzo Farnese (Piacenza)
Inizio spettacolo alle 21.Ingresso 5 euro

con Bruno Stori
testo e regia Letizia Quintavalla, Bruno Stori
musiche Alessandro Nidi
ideazione luci Emiliano Curà
consulenza storica Irene Di Iorio
assistenza alla regia Silvia Boschietà
per ragazzi dai 10 anni e per un pubblico adulto

Siamo qui riuniti è il nuovo capitolo del progetto, diretto da Bruno Stori e Letizia Quintavalla, di un teatro che parla ai ragazzi di politica in senso alto, con il rigore della ricerca storica e la profonda leggerezza del riso e dell’ironia. Ma di quale politica si tratta? Di quella illustrata dalla radice della parola, quella del senso etimologico, come la intendevano i greci: non la gestione della cosa pubblica o, peggio, del potere, ma l’essere o il saper diventare cittadini autentici, protagonisti attivi e critici del luogo abitato dagli uomini: la polis. Politoi quindi, uomini all’altezza dell’identità di animali sociali, destinati dalla natura a superare la dimensione individualistica per affrontare coraggiosamente il rapporto con l’altro. Quell’altro che nel presente è sempre più spesso qualcuno che viene da lontano, da altre polis, da altri mondi, così differenti per lingua e per cultura. E’ in questo orizzonte di senso che la politica è la protagonista assoluta di questo spettacolo.

Siamo qui riuniti è una lode alla democrazia costruita come un one-man-show sulla particolarissima personalità d’attore di Bruno Stori. E’ un’energica, instancabile affabulazione che si accenderà ogni volta dal contatto con gli spettatori, disposti in un’immaginaria agorà per intrecciare una conversazione, antica e moderna a un tempo. Ed è una ininterrotta composizione di dialoghi immaginari, di sequenze ora prossime allo spirito originario della commedia dell’arte, ora sensibili alla lezione di attori-mito della comicità del ‘900, come Chaplin e Totò.
Condotto per mano dall’attore/guida in un ironico e istruttivo viaggio nel tempo che ha inizio dalla culla della democrazia, l’Atene di 2500 anni fa, il pubblico approderà sorpreso a un oggi carico di contraddizioni e disuguaglianze. Scoprendo (o riscoprendo) le tante imperfezioni, le storture, i camuffamenti delle democrazie del nostro tempo. Sarà curioso allora avvedersi di come la democrazia (del resto è quanto hanno appreso gli stessi autori costruendo lo spettacolo) non sia una conquista acquisita, né d’altronde una sterile utopia, sia invece un tentativo in movimento, un’affascinante ipotesi di lavoro, una tensione ancora da agire.
Tra i compagni di viaggio, un grazie particolare al greco Socrate, alla sua arte della parola come colloquio e percorso a due, come arricchimento interiore, di sé e dell’altro. E allo spagnolo Fernando Savater, che dopo Etica per un figlio ha gettato, con Politica per un figlio, uno sguardo ancora una volta acuto, penetrante, intenso sul rapporto tra generazioni.
-vedi anche sul sito del Teatro delle Briciole-

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