Tuesday, January 16, 2007

SU DOGVILLE


Un’allegoria che confronta un nucleo sociale con un elemento esterno
elemento scatenante che alla fine risulta abominevole al nucleo sociale e viene messo in schiavitu’,apparentemente neutralizzato
Dal neutralizzarlo proviene un maggior male cioe’ una furia cieca che si scatena contro il paese
La protagonista Grace ha un modo di fare altezzoso e superiore
quasi fosse un entita’ talmente superiore da provare pieta’ e compassione per gli abitanti
ed infine essere nella posizione da graziarli

La scenografia e’ povera,simbolica
I significati simbolici sono privi di materia
Film molto lungo e ricco di contenuti
Un film molto antipatico e amaro,l’aria e’ viziata

Il film e’ complesso articolato confuso lungo denso letterale parlato continuo chiacchierato
gonfio di parole e concetti
Conclusa la visione ci si e’ chiesti cosa e’ stato visto e soprattutto come si e’ sopportato tutto quel tempo concetti spesso difficili da capire e inoltre mal compresi e malascoltati
Anche se incuriosisce continuamente

Una mostra di venalita’
Per tutto il film pervade una ferocia fastidiosa nei rapporti umani ed una venalita’ forti
O almeno si e’ avvertito
Sembra proprio che i personaggi non manchino mai di peccare di accidia

venalita’ data dall’intolleranza delle persone
dai rapporti omertosi,da un linguaggio quasi disumano
dal cinismo e l’acidita’ di ogni situazione,di ogni inquadratura,di ogni fotogramma

accadimenti che dopo la conclusione creano nuove vie

Un linguaggio e una forma sperimentali
tecniche cinematografiche rudimentali
si crea una nuova forma ed una nuova visione
nuovo pensiero scaturito da immagini apparentemente significative

1 Comments:

Blogger Sara Pichelli said...

grazie x i complimenti!!!ciao un abbraccio

4:44 AM  

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